Il letargo delle tartarughe terrestri è una strategie indispensabile per la loro sopravvivenza, non solo in natura ma anche in cattività. In Europa sono presenti Testudo hermanni, Testudo graeca e Testudo marginata con le relative sottospecie. Questi particolari rettili, le cui tracce risalgono a circa 210 milioni di anni, sono sopravvissuti sino ai giorni nostri grazie alla loro capacità di adattamento.
Come tutti i rettili, anche le tartarughe sono animali eterotermi, ossia la temperatura corporea dipende dall’ambiente e il letargo rappresenta la strategia per proteggersi dal freddo. Infatti quando la temperatura dell’ambiente diminuisce, questi animali rallentano il metabolismo e il battito cardiaco. Il ridotto consumo energetico permette la sopravvivenza della tartaruga anche in assenza di alimentazione e idratazione per tutto l’inverno, in attesa di temperature più miti.
Il letargo è fondamentale anche in cattività, per garantire all’organismo il riposo, che è utile per affrontare una crescita fisiologica e la riproduzione.
In caso non venga effettuato il letargo, ad esempio per motivi di salute dell’animale, è comunque importante che la tartaruga venga tenuta nelle corrette condizioni di temperatura, attrezzando adeguatamente il terrario.
La temperatura ideale per il letargo è tra i 4 e 10 °C.
Con temperature leggermente superiori ai 10 °C la tartaruga è ancora in grado di muoversi e quindi di consumare energia, ma non riesce ad alimentarsi, rischiando quindi il deperimento, mentre se la temperatura si abbassa eccessivamente l’animale viene esposto a pericolose lesioni da congelamento.
Un aspetto molto importante del periodo pre-letargo è accertarsi delle buone condizioni di salute del nostro animale sia annotando il peso ogni due settimane, a partire dal mese di settembre, che sottoponendo la tartaruga a una visita veterinaria per sapere con sicurezza se può affrontare il letargo.
Infatti quando le tartarughe vanno in letargo il loro metabolismo rallenta e di conseguenza anche il funzionamento del sistema immunitario. Proprio per questo è fondamentale una visita pre-letargo nel mese di settembre in cui il veterinario si accerterà dello stato di salute dell’animale.
La visita comprende sempre la valutazione del peso, delle dimensioni e l’esame completo delle feci, per escludere la presenza di parassiti.
Quando le temperature si abbassano, la tartaruga è meno attiva e inizia ad avere meno appetito fino a smettere completamente di alimentarsi. In questo momento continuerà invece a bere, stimolando così il completo svuotamento dell’intestino. E’ importante fornire, in questo particolare periodo, alle nostre tartarughe terrestri alimenti non fermentabili e ricchi in fibra ed evitare soprattutto la frutta.
Il letargo in giardino: in questo caso è la tartaruga che sceglie il luogo dove ripararsi e se desideriamo aiutarla possiamo dissodare il terreno per facilitarle l’interramento ed eventualmente ricoprire il suo nascondiglio con delle foglie secche.
Oppure è possibile impiegare una cassetta apposita coibentata, con tetto ispezionabile, collocata in un luogo riparato. Inoltre può essere utile controllare che il recinto non sia accessibile a ratti e topi.
Per valutare che le condizioni di salute siano sempre ottimali, è possibile utilizzare una sonda per misurare la temperatura (termoigrometro) e pesare 1 volta al mese la nostra tartaruga.
Si consideri che può perdere circa l’1% ogni mese, rispetto al suo peso iniziale.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la tartaruga di terra in letargo può essere controllata e pesata con sicurezza, senza il pericolo che si svegli dal lungo riposo.
Il letargo in casa: questo metodo prevede che la tartaruga sia posizionata in un contenitore di legno o polistirolo, con fori di areazione, allestito con un substrato di 15-20 cm di terriccio misto a torba, collocato in un luogo a temperatura costante, come ad esempio la cantina, il garage o il balcone.
Anche in questo caso è fondamentale tenere sotto controllo la temperatura dell’ambiente e il peso dell’animale.
Il letargo in frigorifero: in questo caso, forse un po’ bizzarro, si utilizza una scatola di plastica, coibentata con un substrato spesso di torba e terriccio, collocata nel frigorifero, evitando il contatto diretto con le parti.
Anche in questo caso è fondamentale monitorare la temperatura dell’ambiente e controllare il peso della tartaruga.
Quando le temperature iniziano ad aumentare la tartaruga di terra si risveglia dal letargo ed è pronta a riprendere le sue normali attività. Una visita post-letargo può essere necessaria soprattutto in quei casi in cui l’animale fatica a riprendere tutte le normali funzioni fisiologiche o in caso in cui si manifestino sintomi patologici, come ad esempio rumori respiratori, muco dalle narici o lesioni sulla cute e sul carapace.
Tutti gli animali sono i benvenuti!
La clinica si dedica anche alla cura di animali esotici.
Lunedì-Sabato: h 10:00-19:30
Domenica e festivi: h 10:00-18:30
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